martedì 21 febbraio 2012

La Corrida. Ovvero: Uomini e Tori

Togliamoci subito il pensiero e procediamo con la cronaca.
Abbiamo perso 3-1 ma il bilancio delle occasioni sciupate è nettamente a nostro svantaggio. Errori e sfortune in difesa e in attacco hanno condizionato una partita giocata in modo più che dignitoso contro una squadra che non ha certo meritato di vincere... ma l'ha fatto, infilandoci due volte su calci piazzati deviati dalla difesa. Diversi rimpianti e qualche nota di merito. Capitan Sansone, Man of the Match, ritorna al centro della difesa e permette a Ciabini di impostare il gioco a centrocampo.
Un giocatore in più in attacco avrebbe potuto cambiare il volto della partita.



Veniamo alla corrida. Avete presente quei tori costretti a entrare in un'arena a farsi infilzare dalle banderillas? Ieri ne avevamo due in campo. Hanno corso, sbuffato, sbraitato e sudato, si sono lanciati a destra e manca, hanno coperto la porta dagli attacchi, hanno mangiato l'erba (sintetica, che nemmeno i tori gradiscono). E sono stati infilzati tre volte. Al loro posto, è naturale che ci sia qualche "giro di bolas". Ora, immaginate quegli ammassi di adrenalina e ormoni, acido lattico e fenico, passione e abnegazione che s'incontrano nel mezzo dell'arena. Il minimo che può accadere è che lancino versi irripetibili, si guardino di traverso e mostrino le corna (di cui pare siano dotati entrambi).
Morale: Ciabini e Morettini, tenete i vostri talenti (leggi "pelotas") dentro il campo e nell'agonismo sportivo. Le liti da spogliatoio lasciamole ai buoi (che, come si sa, differiscono dai tori in quanto castrati). D'altronde, siamo il Lokomotiv Oxfam!


4 commenti:

  1. Io continuo a scusarmi con Andrea per il clamoroso goal che mi sono mangiato alla fine su suo assist e che avrebbe potuto riaprire la partita...

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  2. Beh se qualcuno deve scusarsi sono io. Passi il primo errore sulla punizione, ma il secondo, quasi uguale, è davvero imperdonabile. E infatti la dea Sfiga non mi ha perdonato, anche la seconda deviazione, dopo aver picchiato due volte sui pali è entrata in porta.

    Sottolineo la morale di Vittorio, parole d'oro...chi ha le "pelotas" dovrebbe avere anche il coraggio di fare un passo indietro...ammettere di aver sbagliato non è una debolezza.

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  3. Bella la metafora dei tori e dei buoi. Ma poi "mogli e buoi non eran dei paesi tuoi"? E poi: chi è il toro e chi il bue? Ma soprattutto chi fa la moglie?
    Certo che se le bolas (pelotas), oltre a farle girare, si infilassero nella porta avversaria anziché nella nostra, non sarebbe male ...

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