Lasciano il computer, la penna e i calamai
pronti al sacrificio i sette samurai.
Indossano scarpette ed urlano banzai!
poi entrano in campo per non uscirne mai.
Di fronte l'avversario spartano e giovinetto
s'affronta il sacrificio prendendolo di petto.
Ma anche con i piedi si inizia all'arrembaggio
in alto e poi sul palo, sfioriamo il vantaggio.
I nuovi samurai, raccolti per la strada
si battono col cuore, accada quel che accada.
Andrea, Michele il Dela volteggiano leviosi,
quegli altri in retroguardia difendono gloriosi.
In porta Morettini dispensa il suo vangelo,
ma quello a centravanti gli fa il contropelo.
Il primo tempo lascia al suo secondo il posto
il samurai è pronto a vincere a ogni costo.
Si segna, si esulta, si fanno piroette
Ma poi quell'altra squadra un paio ce ne mette.
Il cambio nella porta, fornisce nuova spinta
il Morettini è bravo nel tiro e nella finta.
Ma un conto è la realtà un'altra fantasia
li vede nella rete le palle il Platania.
Un grande combattente, sia detto per inciso,
La para con le gambe, col culo e con il viso.
Tra moccoli, gorgheggi e varie imprecazioni,
ai sette samurai gli cascano i coglioni.
Si sente da una parte: "un' s'arretra con nessuno"
dall'altra si risponde: "vabbè, ma è 8 a 1!"
Così finisce triste la sera a Calenzano
partiti per la gloria, gli brucia il deretano
ai sette samurai andati ad immolarsi
per gli altri calciatori in luoghi ameni sparsi.
No si farà harakiri, l'indole è sportiva
ma si viaggia scomodi su 'sta lokomotiva.